Domani andiamo a... scoprire l'Oasi Zegna in bicicletta


Il giorno in cui ho raggiunto l'Oasi Zegna in sella alla mia e-bike passando da Case Falletti, mi sarebbe piaciuto proseguire il giro percorrendo i sentieri della zona, ma c'erano due problemini: la batteria della bici scarica e la neve sul sentiero, mi sono quindi ripromessa di farlo in estate e possibilmente con la batteria carica. Una volta sdoganato l'uso del portabici da installare sul gancio traino dell'auto, grazie al quale abbiamo potuto pedalare in Valle d'Aosta, è bastato trovare la giornata giusta e siamo partiti. 

#innamoratidelbiellese
I prati dell'Oasi Zegna lungo l'anello dell'Artignaga

Oasi Zegna in bicicletta 

L'Oasi Zegna  è nata dal volere di Ermenegildo Zegna che, agli inizi del '900 affascinato dalla bellezza del territorio, decise di valorizzarlo dando vita a quest'area protetta che offre moltissime opportunità per vivere la natura. All'Oasi Zegna è possibile svolgere sport all'aperto in ogni stagione, ma sempre a contatto con la natura. All'interno dell'Oasi Zegna troviamo anche 12 percorsi ciclabili di cui 10 ad anello, sono tutti sentieri tracciati, segnalati e sul sito è possibile scaricare le tracce gpx da seguire, insomma serve solo la voglia di pedalare. Noi li abbiamo affrontati a cavallo delle nostre biciclette elettriche, chi è più in gamba di noi puo' percorrerli con la mountain bike muscolare e chi è sprovvisto di bici propria può optare per un noleggio in loco. Quindi in un caldo giorno di agosto siamo partiti alla volta del Bocchetto Sessera, lo abbiamo raggiunto in auto e da qui abbiamo iniziato a percorre il giro Atrignaga - Argentera. 

le tegge dell'artignaga
Alpe Artignaga

Anello  Atrignaga - Argentera.

Si parte accanto al Bosco del Sorriso al Bocchetto Sessera e si scende lungo la strada sterrata in direzione del torrente lungo la ampia strada sterrata immersa nel verde. Seguendo le indicazioni si svolta in direzione dell'Alpe Artignaga, un insieme di baite in pietra in un' ampia radura verde. Un luogo da favola, che con la sua bellezza ci ha distratti e confusi tanto da farci temere di aver sbagliato direzione. Dopo il prato siamo infatti entrati in un fitto bosco, quella che era un'ampia strada si è trasformata in un piccolo sentiero dove per me era impossibile pedalare, tra pendenza e curve strettissime e radici sporgenti. Il dubbio di aver sbagliato si è fatto più forte quando siamo arrivati alla prima pietraia, veramente troppo per le mie capacità, ma io e Betta (la mia bicicletta) non ci siamo arrese, ignare che lo step successivo sarebbe stato un ponte tibetano, che per chi soffre di vertigini come la sottoscritta non è proprio il massimo.  Ho superato anche questo ostacolo dopo il quale fortunatamente abbiamo raggiunto nuovamente un sentiero pedalabile. 

Le mie imprese epiche 

Qui abbiamo davvero sbagliato strada, dalla consultazione delle mappe fatta prima di partire avevamo individuato un punto di intersezione tra i due anelli che avremmo voluto fare, credendo che il punto fosse questo abbiamo proseguito fino a che non è stato chiaro che l'intersezione si trovava proprio al Bocchetto Sessera punto da cui è iniziata la nostra avventura. Gambe in spalla siamo tornati sui nostri passi, il tratto del sentiero per Mera che abbiamo percorso potrebbe essere una delle prossime pedalate in questa zona. 

Anello dell'Alpe 

Concluso l'anello e tornati al punto di partenza non eravamo soddisfatti della strada fatta, prima di partire ci eravamo posti come obbiettivo i due anelli e  così abbiamo intrapreso il sentiero  L'anello dell'alpe diretti al Monte Marca. Questo anello è diviso in due parti, un primo tratto con poco dislivello molto gradevole da percorrere e una parte che sale in modo ripido, molto ripido, non sono riuscita a pedalare fino in cima perchè avevo la sensazione di impennarmi e cadere all'indietro. Lungo questo sentiero si incontrano il laghetto artificiale con cui innevano le piste negli anni poco nevosi, la teggia in paglia e la Starbox la casetta in cui dormire guardando le stelle. 

Anell dell'ape in bici
L'ultima salita

Una volta raggiunto il rifugio Monte Marca  si viene ripagati della fatica compiuta. Oltre al panorama, il rifugio è un ottima tappa pranzo, ma non è l'unica lungo il percorso. Per concludere il giro ci sono due opzioni scendere lungo il sentiero tracciato che in modo graduale scende al Piazzale di Bielmonte, quello che ho scelto io, o scendere dalla pista da sci, opzione scelta da mio marito. Sono entrambe fattibili, ma la pista per i miei gusti e le mie capacità è troppo ripida, 3 minuti in più e un passaggio tra le mucche al pascolo mi sono sembrate l'idea migliore. 

Informazioni pratiche 

Sul sito dell'Oasi Zegna sono presenti tutte le informazioni per pianificare una gita in questo angolo di biellese, ottima idea per una gita autunnale se si è amanti del foliage. Sempre sul loro sito sono indicati tutti i rifugi che offrono ristoro o un posto per dormire. La festa per i miei 40 anni l'ho fatta al Rifugio Monte Marca che spudoratamente consiglio, per l'ubicazione e per la cucina e poi è proprio da li che si può provare il bob estivo su ruote, cliccando qui un'anteprima della discesa in bob.

e bike cube
meritata pausa pranzo

Lascio qui la traccia gpx della nostra pedalata, con annesso errore in direzione Mera, spero possa essere utile Artignaga e Monte Marca.

 




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